Baia dei Turchi, Alimini, Baia di Orte le più belle spiagge di Otranto

Mare di Otranto
Otranto, la punta - foto di Andrea D'Alba by CC BY-ND 2.0

La costa adriatica regala, con una facilità disarmante, sorprese e spettacoli naturali incredibili. Percorrendo in auto la litoranea orientale salentina si è quasi costretti a fare più tappe per ammirare e godere di tutte le meraviglie che la costa offre. Otranto, una delle punte di diamante della riviera salentina, ha nelle vicinanze numerose di queste meraviglie e sembra quasi il centro di un tratto di costa che sia a nord che a sud concentra spiagge e siti balneari di notevole bellezza, mete richieste e apprezzate da migliaia di turisti che ogni estate decidono di trascorrere le proprie vacanze nel tacco d’Italia.

Partendo dalla città dei martiri, quindi, e muovendosi verso nord, si incontra dopo soli 7 Km la Baia dei Turchi: luogo del probabile sbarco nel 1480 dell’esercito turco, si tratta di un angolo di paradiso dalle sembianze caraibiche. Una folta pineta, fra cui districarsi tramite piccoli e rudimentali sentieri, scorta il visitatore per qualche minuto prima di lasciarlo estasiato di fronte allo spettacolo: un’insenatura caratterizzata da una striscia di sabbia bianchissima, pulita, da una mare piatto e dalle mille sfumature d’azzurro. La spiaggia pressoché libera, è una goduria per gli occhi e per il corpo, una distesa di granelli d’oro su cui distendersi e ammirare la natura.

Qui siamo nel Parco Naturale dei Laghi Alimini, luogo d’interesse nazionale che comprende anche la zona degli Alimini, appunto, e i due bacini d’acqua, salato l’uno e dolce l’altro; il parco dà il nome all’intera zona cui è riconosciuta una rilevante importanza naturalistica. L’ingresso in mare è consentito da una lingua di sabbia dalla bellezza indescrivibile, con una parte lasciata ad uso libero e parte invece destinata a stabilimenti privati che offrono le principali comodità a chi intende trascorrere una giornata in questo fantastico posto.

Proseguendo verso nord, a 15 Km da Otranto, giungiamo in un’altra località balneare di assoluto interesse, Torre Sant’Andrea. Non si tratta di una spiaggia vera e propria ma di un tratto di costa caratterizzato da alte scogliere squadrate e levigate dall’azione incessabile del vento, che di tanto in tanto smorzano la propria imponente stazza consentendo un dolce ingresso in acqua. Particolarità del posto è senza dubbio la presenza dei faraglioni, giganteschi massi che spuntano dal mare assumendo forme particolari, lavorati e intagliati dal vento.

Un panorama simile lo si incontra subito dopo, presso la famosissima località di Torre dell’Orso, dove la costa rientra decisa per dare forma a un’ampia baia eguagliabile ad una spiaggia caraibica, quasi magica. L’insenatura dalla sabbia dorata è stata occupata dai lidi attrezzati che garantiscono ai bagnanti tutte le comodità necessarie per trascorrere e giovarsi di una tranquilla giornata al mare: ombrelloni, lettini, bar, ristoranti, musica, noleggio di attrezzature sportive. La spiaggia di Torre dell’Orso è uno dei richiami principali per il turismo salentino, grazie alla bellezza del posto, l’eccellenza delle strutture e l’assoluta particolarità del contesto ambientale caratterizzato, come detto in precedenza, dalla singolare scogliera liscia e levigata e dai faraglioni che si ergono dall’acqua assumendo forme che danno vari input alla fantasia di chi guarda. Esempio lampante è lo ‘scoglio delle Due Sorelle’ che, per la particolare conformazione, ha dato vita a racconti e leggende circa la sua formazione.

La costa adriatica è piena di ricchezze naturali anche muovendosi a sud di Otranto, grazie alle continue insenature, baie, alle forme particolari che la stessa costa assume. E allora scopriamo che muovendoci dalla città dei martiri in direzione Santa Maria di Leuca, troviamo immediatamente un’altra meraviglia: la Baia di Orte. Si tratta di un luogo ancora incontaminato, dalla natura selvaggia e dalla bellezza strabiliante, a soli 4 Km dal centro abitato otrantino. Non ci sono stabilimenti o strutture ricettive nelle immediate vicinanze, ma solo il fascino di una natura inviolata: macchia mediterranea, scogliera selvaggia, una dolce discesa verso il mare, una vista spettacolare e l’emozione impagabile di godere di una spiaggetta in pieno relax ascoltando solo il rumore del mare. Il claim di una nota campagna pubblicitaria sarebbe a questo punto calzante: “What else?”

Se poi si trova la forza per lasciare la piacevole quiete di Orte e continuare il cammino alla scoperta di nuovi luoghi, è sufficiente proseguire verso sud per pochi chilometri per arrivare a Porto Badisco, località lontana solo 8 Km da Otranto, che sorge presso una caletta naturale compresa fra ‘Punta Scuru’ a nord e ‘Capo Palascia’ a sud. Anche in questo caso si tratta di una località suggestiva ed incontaminata, con la tipica macchia mediterranea che fa da cornice alla baia, la cui spiaggetta consente di godere di un fantastico mare, che incontra una costa piena di cavità e grotte d’importanza storica come la Grotta dei  Cervi, straordinaria testimonianza della presenza dell’uomo in età neolitica. A rendere addirittura ‘epica’ la spiaggia incastonata fra gli scogli di Porto Badisco, vi è poi una leggenda secondo cui l’approdo di Enea nel Salento avvenne proprio qui.

Vero o no che sia, di certo Enea proseguì il suo cammino, e così facciamo anche noi. Scendendo ancora per la litoranea in direzione Santa Maria di Leuca, giungiamo ad ammirare un’altra preziosa perla della costa adriatica: Santa Cesarea Terme. Località nota a livello nazionale per essere una delle stazioni idrotermali più importanti d’Italia, offre anche la possibilità di usufruire di un mare fantastico. Lungo il perimetro della cittadina infatti sono presenti numerosi stabilimenti balneari che consentono l’accesso al mare facilitando l’ingresso in acqua in un tratto di costa perlopiù ripido e frastagliato.

Quelle descritte sono le località balneari più interessanti che intorno ad Otranto permettono di usufruire di spiagge caraibiche, baie da favola e panorami di indicibile bellezza. Non resta che armarsi e mettersi in viaggio per visitare di persona questi splendidi luoghi, sarà difficile, molto difficile restarne insoddisfatti.

 

Laghi Alimini

Laghi Alimini
Laghi Alimini - foto di Andrea D'Alba by CC BY-ND 2.0

Trascorrere una vacanza ad Otranto non vuol dire solamente visitare una delle cittadine più caratteristiche e affascinanti dell’Italia meridionale ma anche ammirare le bellezze che sono sparse intorno ad essa. Così a soli 8 Km di distanza abbiamo la possibilità di innamorarci di una località meravigliosa: l’area dei Laghi Alimini. Si tratta di una zona costiera dolce e sinuosa, caratterizzata da una lingua di sabbia bianchissima nella quale spiccano due laghi, Alimini Grande e Alimini Piccolo, due differenti bacini un tempo collegati da un canale, ‘Lu Strittu’, in seguito rimosso per impedire che le diverse acque si mescolassero.

Innanzi tutto spieghiamo che per raggiungere la località è necessario seguire le indicazioni per Melendugno nel caso in cui il punto di partenza sia Otranto, mentre seguire le indicazioni per Torre dell’Orso se si parte da Lecce. Quindi in questo caso la strada da imboccare dal capoluogo salentino è la famosa via del mare.

Per chi si muove in treno o arriva nel tacco d’Italia in aereo, può usufruire del servizio Salento in Bus che collega le principali zone balneari e turistiche durante il periodo estivo. 

Una volta arrivati, lo spettacolo è dei migliori: i laghi Alimini, infatti, costituiscono una delle zone naturali più caratteristiche e popolari del Salento. Come detto, la particolarità del luogo è la presenza di due bacini di diversa dimensione e anche di diversa natura: Alimini Grande è stato creato dall’azione erosiva del mare, ha una lunghezza di 2,5 Km e una profondità media di 4 metri. È costituito, quindi, da acqua salata a differenza del bacino più piccolo, che è d’acqua dolce, essendo alimentato da diverse sorgenti, motivo per cui è anche chiamato ‘Fontanelle’. Questo secondo lago presenta una lunghezza di circa 2 Km e una profondità media di un metro, con punte di un metro e mezzo. Altra differenza significativa fra i due bacini è che il primo, il Grande, è circondato da sponde rocciose, mentre il Piccolo presenta rive dolci e sabbiose. Insieme costituiscono una zona principalmente paludosa, che attrae ogni anno diverse specie di uccelli migratori, come la cicogna bianca ed il fenicottero, che popolano queste acque per sostare durante i loro lunghissimi viaggi.

La presenza di volatili va ad inserirsi in un’area protetta, il Parco Naturale dei Laghi Alimini, dichiarata tale al fine di preservare e conservare la bellezza e l’importanza naturalistica del luogo. Questo anche perché dal punto di vista della fauna e della flora la zona degli Alimini rappresenta una ricchezza per la varietà delle specie presenti. La macchia mediterranea tipica salentina nasconde delle vere e proprie rarità, come l’orchidea di palude, la castagna d’acqua e l’erba vescica. Non è difficile vedere anche altri animali come le oche selvatiche, diversi tipi di uccelli acquatici, uccelli rapaci, gufi e civette, tantissimi rospi, e poi conigli, tartarughe, scoiattoli, istrici, ghiri. Si tratta quindi di un habitat particolarmente congeniale alla sopravvivenza di una fauna ricca e variegata, grazie alla presenza di diversi elementi naturali.

Il contesto naturale, di una bellezza imbarazzante, convive in pieno con le esigenza tipiche di una località turistica, offrendo anche i servizi e le strutture adatte a ospitare i visitatori che vogliono ammirare lo scenario ed usufruire dello splendido mare. Infatti nel tratto sabbioso sono presenti diversi stabilimenti che consentono l’accesso in acqua e che permettono di trascorrere nella zona naturale una giornata all’insegna del relax e del divertimento, con tutte le comodità che ne conseguono: lettini e ombrelloni, ristoranti e bar, musica, attrezzatura per lo sport acquatico.

Va sottolineato, poi, come le zone confinanti a quella dei Laghi Alimini costituiscano a loro volta attrattive molto richieste per le migliaia di turisti che ogni anno affollano il territorio otrantino. Subito a nord, ad esempio, abbiamo le località di Frassanito e di Conca Specchiulla, l’una molto apprezzata per la possibilità di campeggiare in mezzo alla natura selvaggia, l’altra per la bellezza del tratto costiero, pieno di insenature. Muovendosi verso sud, invece, si incontra Torre S. Stefano, indicata per gli amanti dei lidi esclusivi e di Otranto naturalmente. 

Ed è proprio la vicinanza dei laghi alla città dei martiri, che fa pensare che presso la zona degli Alimini, e precisamente nell’angolo di paradiso che prende il nome di Baia dei Turchi, sia avvenuto lo sbarco dei soldati che dalla Turchia vennero in Salento ed invasero Otranto, nel XV secolo.

 

Baia dei Turchi

Baia dei Turchi
Baia dei Turchi - foto di Francesca Special K by CC BY 2.0

Si narra che qui, proprio qui, nel lontano 1480 siano sbarcati i soldati turchi che venivano ad occupare il suolo salentino e ad invadere la splendida cittadina di Otranto. Del resto il nome di questo luogo già spiega tutto: la Baia dei Turchi

La costa adriatica del Salento è nervosa, selvaggia, irregolare. A volte inospitale, altre volte invece si diverte a creare insenature dolci e sinuose, plasmando spettacoli naturali stupefacenti che richiamano migliaia di turisti: è proprio il caso di questa baia, dove una lingua di sabbia dorata protetta da una folta pineta costituisce un piccolo grande angolo di paradiso. Passeggiando tra le viuzze di Otranto e chiedendo in giro dove sia consigliabile andare per godere di un bagno memorabile, la prima risposta sarà sempre ‘la Baia dei Turchi’. 

Dista soli 7 Km dalla città dei martiri, ed è facilmente raggiungibile percorrendo la strada statale 16 da Maglie, e proseguendo poi per la litoranea a nord di Otranto. Già il percorso stradale prepara il visitatore a ciò che vedrà: gli ulivi, la macchia mediterranea, il mare come sfondo, anche solo guidare nel Salento offre grandi emozioni. Giunti presso la Baia, è necessario percorrere un breve tragitto a piedi lungo i sentieri che si fanno largo nella pineta che nasconde per qualche attimo il panorama che presto si spalancherà dinanzi agli occhi, facendo alzare l’attesa per una sicura sorpresa. L’ombra e il fresco dei pini è piacevole, così come quel senso di avventura che dà la ricerca del giusto percorso da scegliere fra un albero, un cespuglio, un groviglio. Pochi minuti, e poi in silenzio, ad ammirare lo spettacolo: la spiaggia che sembra d’oro, il mare cristallino, il blu del cielo.. si è soli con la grande bellezza della natura. In questo tratto della costa il vento, che nel corso dei millenni con la sua incessabile azione ha inciso e scolpito la roccia, gioca un ruolo fondamentale anche per le giornate estive da trascorrere al mare: infatti a seconda se soffi lo scirocco o la tramontana, è possibile godere di un mare rispettivamente calmissimo o più agitato. In entrambi i casi, per motivi contrari, lo spettacolo per gli occhi è assicurato.

La Baia dei Turchi fa parte del Parco Naturale dei Laghi Alimini, che prende il nome dalla presenza dei due bacini, e insieme a questi è classificato come ‘Sito di importanza comunitaria’ (SIC). C’è una grande attenzione, infatti, attorno a questa zona naturalistica, e negli anni gli abitanti dei paesi limitrofi hanno svolto battaglie burocratiche per impedire che la Baia fosse deturpata o rovinata dalla costruzione di strutture turistiche invasive. Da sottolineare quindi che qui è possibile usufruire di un lungo tratto di spiaggia libera, ma comunque sono presenti dei lidi attrezzati che mettono a disposizione l’essenziale delle comodità necessarie per godere di una giornata al mare in relax: ombrelloni, lettini, bar.

La straordinaria bellezza del luogo ha fatto sì che la Baia dei Turchi entrasse in numerose classifiche dedicate ai migliori posti italiani, e non solo, relativi al mare e alla natura. Ricordiamo come ad esempio nel 2009 la zona abbia occupato il 12º posto a livello nazionale nella classifica dei ‘luoghi del cuore’, redatta dal FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano), al fine di individuare i siti meritevoli di attenzione della salvaguardia ambientale.

E basta una sola visita, anche poche ore trascorse in questo luogo, per capire quanto sia importante preservare e conservare una simile meraviglia.

 

Baia di Orte

Baia dell'Orte
Baia dell'Orte - foto di Carmelo Raineri

Non sempre si ha voglia di lottare per un metro quadrato di spiaggia, di rimanere imbottigliati nei parcheggi di uno stabilimento balneare, o di chiedere permesso anche solo per poter entrare in acqua. A volte ci piacerebbe sedersi su uno scoglio, guardarsi attorno e non vedere nessuno nel raggio di centinaia di metri, ammirare quanto incredibile possa essere la natura, immergersi nel mare infinito nuotando finché se ne ha la forza, liberi, soli con l’ambiente incontaminato.

E allora si scopre che ad Otranto, pieno centro del divertimento e del turismo estivo salentino, ci sono piccoli angoli di paradiso poco conosciuti, e ancor meno frequentati, come la Baia dell'Orte, cioè un tratto di costa poco lontano dal centro abitato che consente di godere di un fantastico mare in piena tranquillità e lontani dal caos.

Presso quest’insenatura, la riva scogliosa si addolcisce fino a consentire un semplice e sabbioso accesso al mare, un breve tratto di basso fondale roccioso permette un graduale ingresso in acqua, per poi potersi liberare nel mare aperto.

La Baia dell'Orte è facilmente raggiungibile: dista da Otranto infatti solo 4 Km, e si trova Punta Facì e l'alto promontorio di Capo d'Otranto, dove domina il faro della Palascia, il punto più ad est della penisola italiana. Dal porto della città partono delle navette che giungono direttamente alla baia, mentre per arrivarci in auto è sufficiente percorrere la litoranea direzione sud, e imboccare una strada sterrata seguendo l’insegna ‘Orte’. Un punto di riferimento di grande aiuto è la croce di Giovanni Paolo II che è ben visibile dalla strada. Una volta giunti nel sentiero è consigliabile parcheggiare e proseguire a piedi, magari facendo sosta presso la vicina cava di Bauxite, anticamente utilizzata per l’estrazione di questo raro minerale. Ora ciò che ne rimane è un ambiente quasi lunare, certamente singolare, con un cratere nel centro dove si è formato un piccolo laghetto di acqua stagnante. Visitare la cava lascia a bocca aperta, per la straordinarietà e l’eccezionale rarità del luogo.

Proseguendo il sentiero verso la baia, ci si trova immersi in una natura, quella tipicamente salentina, anzi, mediterranea: la macchia, con il mare sullo sfondo, è tutto ciò che si vede, con le sue caratteristiche piante e ambientazioni, il verde della flora, il rosso della terra. Poi, come d’incanto, eccoci arrivati alla Baia di Orte, la roccia pian piano ci accompagna verso il mare blu, calmo, infinito. Il paesaggio è da mozzare il fiato, ci si trova soli con la natura, in un contesto tutto da ammirare, in religioso silenzio. Pochi attimi di sospensione e riflessione, dopo i quali è impossibile resistere alla sensazione di entrare in acqua, per poter ammirare anche le misteriose bellezze del fondale marino. 

Unici segni del passaggio dell’uomo, in lontananza, da un lato il faro di Palascia, punto di riferimento di naviganti e marinai, dall’altro la Torre del Serpe, recentemente restaurata ed ennesima testimonianza di antichi sistemi difesa.

Per il resto si è soli, con l’esclusiva compagnia di una natura strabiliante.

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